Piastra in Pietra Naturale Valtellina cm 40x60x3 Senza Telaio
€ 80,00
Condizione: Nuovo prodotto
Piastra in Pietra Lavica cm 40 x 60 spess. 3 cm senza telai
Le pietre sono disponibili in varie misure con o senza telaio.
Disponibili anche su misura , contattarci per informazioni.
Cos’è la pietra lavica?
La pietra lavica è di norma un basalto di derivazione vulcanica. Sì hai capito bene, magma eruttato dai vulcani (in italia molto apprezzate sono le piastre provenienti dall’area dell’Etna) che una volta raffreddato si solidifica in rocce. Proprio la sua provenienza dona a questo materiale una propietà unica, infatti una volta resa incandescente, la pietra lavica mantiene il calore molto a lungo e lo rilascia lentamente in maniera costante e omogenea ai cibi da cuocere.
Visivamente questa pietra si presenta di colore grigio molto scuro con particelle di diversa natura al suo interno. Molto spesso viene confusa con la pietra ollare, altra pietra utilizzata per le cotture dalle caratteristiche simili. Entrambe sono delle pietre naturali, la differenza principale è la loro origine quindi la loro composizione.
Poiché il materiale che costituisce la pietra ollare è poroso ed ha una durezza molto bassa, è molto verosimile che il cibo venga contaminato dai residui presenti nelle micro-porosità e dalle particelle di materiale che si sfalda dalla superficie.
Gli sbalzi di temperatura, le graffiate e grattate e con la paletta metallica, ed il tempo la usurano piuttosto rapidamente e la rendono “contaminante”. Io utilizzo una piastra di pietra lavica dell’Etna, le cui caratteristiche sono superiori alla pietra ollare: durezza e compattezza molto superiori, quindi capacità termica superiore e durabilità molto più lunga nel tempo.
A differenza della pietra ollare, la pietra lavica usata come bistecchiera, o anche come padella, ha una compattezza superiore ed anche una capacità termica superiore. A causa quindi della rapida usura dovuta allo sfaldamento, preferisco certamente la pietra lavica alla pietra ollare.
La pietra lavica per griglie e barbecue è apprezzata principalmente per una cottura sana e priva di grassi.Molto apprezzata da chi vuole seguire una dieta ipocalorica, le piastre in pietra lavica non necessitano di nessun grasso aggiuntivo per la cottura: la carne in cottura rilascia i propri fluidi che la lubrificano e la rendono saporita senza farla attaccare alla piastra stessa. Le verdure, invece, possono essere anche spennellate con un velo di olio prima della cottura.
Per cuocere correttamente sulla pietra lavica è necessario portare bene in temperatura la piastra, occorre quindi accendere il calore sotto la pietra almeno 30 -40 minuti prima del momento della cottura. Durante la cottura è utile mantenere la fiamma accesa anche se non fortissima. Quando la fiamma non è più viva, la pietra lavica conserva per almeno 30 minuti il caloreinalterato prima di iniziare lentamente a freddarsi.
E’ possibile utilizzare le piastre in pietra lavica anche sui normali fornelli a gas, in questo caso per avere una distribuzione del calore della fiamma sulla pietra è consigliabile utilizzare un retino spargifiamma
Pregi della pietra lavica :
uniformità di cottura dovuto al calore rilasciato in maniera omogenea
sapore autentico del cibo, nessuna contaminazione da parte della fonte di calore (carbone, legna o gas che sia)
cucina salutare, nessuna aggiunta di grassi per la cottura
sapori intensi degli alimenti che non vengono “strizzati” dal calore, mantenendo succosità ed umori = meno condimenti come sale e insaporitori
limitatissima presenza di fumo in cottura
Come si cucina con le piastre in pietra lavica
La cottura della carne su piastre di pietra lavica è molto semplice ma va monitorata attentamente. Quando si pone la carne sulla pietra, essa va girata una sola volta, a metà cottura. Il trucco è quello di guardare la superficie della carne e notare quando stanno emergendo i fluidi. Il calore della pietra, infatti, inizia a cuocere la parte inferiore della carne e fa sì che i fluidi vengano spinti verso l’alto. Quando iniziano ad affiorare dalla parte superiore del pezzo di carne, vuol dire chela cottura della parte inferiore è completa e che si può girare la carne per completare la cottura sull’altro lato.
Bisogna prestare massima attenzione anche agli strumenti usati per girare la carne: bando a forchette o palette metalliche, possibilmente preferire strumenti in legno o silicone che non possono graffiare la pietra lavica compromettendone le funzionalità.
Come si effettua la manutenzione della pietra lavica
Mantenere la piastra pulita è fondamentale,per conservare la pietra il più a lungo possibile è necessaria una manutenzione sistematica della stessa dopo ogni utilizzo.
Per pulire la pietra lavica è importante non usare prodotti aggressivi come quelli che si trovano in commercio e possono servire per sgrassare le griglie a carbone o a legna.
La pulizia della pietra lavica va fatta con acqua tiepida e qualche goccia di aceto bianco. Si deve utilizzare un panno morbido ben strizzato e passarlo su tutta la superficie. In caso di grandi incrostazioni può essere utile cospargere la superficie con del sale grosso, quindi strofinare con il panno. Per asciugare la piastra basta della semplice carta da casa o un panno di cotone. Fondamentale effettuare le operazioni di pulizia solo quando la piastra in pietra lavica per barbecue si è ben raffreddata!
Tutte le nostre pietre laviche risultano conformi ai requisiti moca, destinati a venire a contatto con alimenti
ai sensi della normativa italiana :
- decreto ministeriale 21/03/1973 e successivi aggiornamenti e integrazioni.
''Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari o con sostanza d'uso umano''.
- D.P.R. 777/82 e successivi aggiornamenti e integrazioni
''Attuazione della Direttiva (CEE) n.76/893 relativa ai materiali e agli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari''.
Ai sensi della normativa europea CE :
- Regolamento CE n.1935/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 ottobre 2004 ''riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e che abroga la direttiva 80/590/CEE e 89/109/CEE
- Regolamento CE n.2023/2006 della Commissione del 22 dicembre 2006
''sulle buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari''.
Trattandosi di un prodotto 100% NATURALE, eventuali rotture dovute o meno ad un errato utilizzo non sono da attribuirsi alla ditta fornitrice
Su ordinazione dal produttore anche su misura al cm che volete con o senza telaio.
Per un preventivo preciso contattateci per email o clicca sul tasto ''fai una domanda''
e specificate la misura richiesta se con telaio, con o senza gambe, con o senza maniglie laterali o in verticale. In caso di pietra con telaio specificate se la misura e' della pietra o max compresa il telaio.
I tempi di consegna per le pietre su ordinazione vanno dai 20 ai 40 gg c.ca
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Cos’è la pietra lavica?
La pietra lavica è di norma un basalto di derivazione vulcanica. Sì hai capito bene, magma eruttato dai vulcani (in italia molto apprezzate sono le piastre provenienti dall’area dell’Etna) che una volta raffreddato si solidifica in rocce. Proprio la sua provenienza dona a questo materiale una propietà unica, infatti una volta resa incandescente, la pietra lavica mantiene il calore molto a lungo e lo rilascia lentamente in maniera costante e omogenea ai cibi da cuocere.
Visivamente questa pietra si presenta di colore grigio molto scuro con particelle di diversa natura al suo interno. Molto spesso viene confusa con la pietra ollare, altra pietra utilizzata per le cotture dalle caratteristiche simili. Entrambe sono delle pietre naturali, la differenza principale è la loro origine quindi la loro composizione.
Poiché il materiale che costituisce la pietra ollare è poroso ed ha una durezza molto bassa, è molto verosimile che il cibo venga contaminato dai residui presenti nelle micro-porosità e dalle particelle di materiale che si sfalda dalla superficie.
Gli sbalzi di temperatura, le graffiate e grattate e con la paletta metallica, ed il tempo la usurano piuttosto rapidamente e la rendono “contaminante”. Io utilizzo una piastra di pietra lavica dell’Etna, le cui caratteristiche sono superiori alla pietra ollare: durezza e compattezza molto superiori, quindi capacità termica superiore e durabilità molto più lunga nel tempo.
A differenza della pietra ollare, la pietra lavica usata come bistecchiera, o anche come padella, ha una compattezza superiore ed anche una capacità termica superiore. A causa quindi della rapida usura dovuta allo sfaldamento, preferisco certamente la pietra lavica alla pietra ollare.
La pietra lavica per griglie e barbecue è apprezzata principalmente per una cottura sana e priva di grassi.Molto apprezzata da chi vuole seguire una dieta ipocalorica, le piastre in pietra lavica non necessitano di nessun grasso aggiuntivo per la cottura: la carne in cottura rilascia i propri fluidi che la lubrificano e la rendono saporita senza farla attaccare alla piastra stessa. Le verdure, invece, possono essere anche spennellate con un velo di olio prima della cottura.
Per cuocere correttamente sulla pietra lavica è necessario portare bene in temperatura la piastra, occorre quindi accendere il calore sotto la pietra almeno 30 -40 minuti prima del momento della cottura. Durante la cottura è utile mantenere la fiamma accesa anche se non fortissima. Quando la fiamma non è più viva, la pietra lavica conserva per almeno 30 minuti il caloreinalterato prima di iniziare lentamente a freddarsi.
E’ possibile utilizzare le piastre in pietra lavica anche sui normali fornelli a gas, in questo caso per avere una distribuzione del calore della fiamma sulla pietra è consigliabile utilizzare un retino spargifiamma
Pregi della pietra lavica :
uniformità di cottura dovuto al calore rilasciato in maniera omogenea
sapore autentico del cibo, nessuna contaminazione da parte della fonte di calore (carbone, legna o gas che sia)
cucina salutare, nessuna aggiunta di grassi per la cottura
sapori intensi degli alimenti che non vengono “strizzati” dal calore, mantenendo succosità ed umori = meno condimenti come sale e insaporitori
limitatissima presenza di fumo in cottura
Come si cucina con le piastre in pietra lavica
La cottura della carne su piastre di pietra lavica è molto semplice ma va monitorata attentamente. Quando si pone la carne sulla pietra, essa va girata una sola volta, a metà cottura. Il trucco è quello di guardare la superficie della carne e notare quando stanno emergendo i fluidi. Il calore della pietra, infatti, inizia a cuocere la parte inferiore della carne e fa sì che i fluidi vengano spinti verso l’alto. Quando iniziano ad affiorare dalla parte superiore del pezzo di carne, vuol dire chela cottura della parte inferiore è completa e che si può girare la carne per completare la cottura sull’altro lato.
Bisogna prestare massima attenzione anche agli strumenti usati per girare la carne: bando a forchette o palette metalliche, possibilmente preferire strumenti in legno o silicone che non possono graffiare la pietra lavica compromettendone le funzionalità.
Come si effettua la manutenzione della pietra lavica
Mantenere la piastra pulita è fondamentale,per conservare la pietra il più a lungo possibile è necessaria una manutenzione sistematica della stessa dopo ogni utilizzo.
Per pulire la pietra lavica è importante non usare prodotti aggressivi come quelli che si trovano in commercio e possono servire per sgrassare le griglie a carbone o a legna.
La pulizia della pietra lavica va fatta con acqua tiepida e qualche goccia di aceto bianco. Si deve utilizzare un panno morbido ben strizzato e passarlo su tutta la superficie. In caso di grandi incrostazioni può essere utile cospargere la superficie con del sale grosso, quindi strofinare con il panno. Per asciugare la piastra basta della semplice carta da casa o un panno di cotone. Fondamentale effettuare le operazioni di pulizia solo quando la piastra in pietra lavica per barbecue si è ben raffreddata!
Tutte le nostre pietre laviche risultano conformi ai requisiti moca, destinati a venire a contatto con alimenti
ai sensi della normativa italiana :
- decreto ministeriale 21/03/1973 e successivi aggiornamenti e integrazioni.
''Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari o con sostanza d'uso umano''.
- D.P.R. 777/82 e successivi aggiornamenti e integrazioni
''Attuazione della Direttiva (CEE) n.76/893 relativa ai materiali e agli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari''.
Ai sensi della normativa europea CE :
- Regolamento CE n.1935/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 ottobre 2004 ''riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e che abroga la direttiva 80/590/CEE e 89/109/CEE
- Regolamento CE n.2023/2006 della Commissione del 22 dicembre 2006
''sulle buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari''.
Trattandosi di un prodotto 100% NATURALE, eventuali rotture dovute o meno ad un errato utilizzo non sono da attribuirsi alla ditta fornitrice
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